sabato 19 marzo 2011

Sesso alla Patria

Questo mi pare un argomento di grande attualità, visti i recenti scandali e le proteste furibonde. Credo che, però, oltre ad una giusta indignazione, sia stata fatta anche tanta, troppa retorica.
quadretto al Miller's Residence , Londra

 
Pubblicità, vista dal Duomo di Milano

Suppongo che le parole “sesso” e “potere” siano, da sempre, inevitabilmente coniugate in una liaison dangereuse.  La supremazia, il comando, hanno di per sé sentore di libidine. D’altro canto l’uso spregiudicato della sessualità consente di trarre vantaggi e di raggiungere traguardi inimmaginabili. Il potere è sensuale, il sesso è dominante. Tuttavia spesso non possono coesistere se non a scapito l’uno dell’altro: i potenti, che si procacciano erotismo a buon mercato (ossia, senza sforzo alcuno, che sia esso di natura intellettuale o economica) ne sono resi deboli. Sovente vengono soggiogati dalle loro stesse “vittime”, astute, ambiziose e per nulla sottomesse. Imperatori, papi ed eroi sono stati rovinati e in alcuni casi hanno perfino trovato la morte. D’altro canto, non vi è necessità di sottolineare quanto la prostituzione del proprio corpo e della propria libertà sia lesiva per il rispetto che ciascuno di noi deve concedersi.

Taluni sostengono che la Storia si ripeta continuamente, che non ci si debba meravigliare troppo degli scandali odierni, perché fin dai tempi più antichi, la politica si è fatta anche sotto le lenzuola. Ebbene, non è lo stesso, oggi.

visitatrice al MoMa, New York
A partire dalle favole mitologiche, passando per le torbide relazioni intrise di sangue della Roma imperiale, fino ad arrivare agli intrighi delle cortigiane francesi del Settecento,  il sacrificio dell’amante arcaico appare quasi impercettibile se comparato al profitto che ne traeva. Il sesso, la bellezza, non erano che mezzi per poter sedere di fianco ai re, ai grandi  (e magari prenderne il posto) per ottenere privilegi incommensurabili, influenzare gli affari di Stato e guadagnarsi, in modo non del tutto disonesto, una collocazione importante nella Storia.

Almeno per i miei giovani occhi, quello a cui assistiamo nel ventunesimo secolo, non ha niente a che vedere con tutto ciò: madame de Pompadour e la bella Otero sono morte senza lasciare eredi.

Il sesso non è  più un mezzo, bensì una merce di scambio al pari di qualsiasi altra. E “potente” è chiunque abbia qualcosa da offrire. Studentesse in difficoltà accettano di avere rapporti sessuali con i loro professori, in cambio di un voto ( non necessariamente un voto alto) e una firma sul libretto universitario, soubrette scoraggiate dalle vere o presunte ingiustizie del mondo mediatico si concedono, con il comprensivo permesso materno,  a produttori, autori televisivi, conduttori o sedicenti tali pur di ottenere una porticina. Magari una o due inquadrature che ne mostrino le curve.

E non importa arrivare così in alto, se i re sono inaccessibili, vi è una lunga lista di valvassori e valvassini in grado di promettere favori, anche piccoli, ma per cui vale la pena vendersi. Questa svalutazione del proprio corpo è il simbolo di una resa incondizionata di fronte alla pornocrazia. Le donne (o gli uomini ) che si prestano a questa bieca mercificazione non sono in cerca di potere, non vogliono essere ricordati, semplicemente desiderano un qualcosa (il qualcosa è la variabile di questa equazione) e sono pronti a tutto per ottenerlo. Si tratta, in genere, di persone senza identità, più che altro si parla per categorie: le studentesse, le commesse aspiranti attrici o chi per loro. Quel che mi chiedo è se, col passare degli anni, queste persone si renderanno conto che il gioco non vale la candela. In una società, come quella in cui viviamo, sempre più competitiva, si è pronti a tutto pur di sorpassare la concorrenza. Eppure dovrebbe esserci un limite, un limite imposto dalla coscienza, dall’educazione e dalla cultura. Non si può imputare la colpa alla televisione, che può essere guardata in modo intelligente, senza esserne influenzati. Solitamente le ragazze (ahimè, sono in gran parte donne) che tentano disperatamente di spianarsi la strada armate di seni prosperosi e fondoschiena marmorei provengono da famiglie, in cui questi modelli vengono promossi,  o, semplicemente, accettati. Dal momento in cui la disinvoltura sessuale in ambito lavorativo, o scolastico viene tollerata da genitori compiacenti, i quali (in teoria) dovrebbero porre dei limiti ai propri figli, questi ultimi, chi potrà mai fermarli ?


come sotto, tutte le foto © Me

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